Il rito funebre, comunemente noto come funerale, è un rituale civile o religioso che si celebra in seguito alla morte di una persona. In base al contesto sociale e familiare di riferimento, alle tradizioni e alle volontà del defunto, il rito assume forme e caratteristiche differenti, ferma restando la volontà principale di celebrare le vita terrena del defunto e accompagnarlo nel suo viaggio eterno.
Rito Funebre
Come si svolge il rito funebre?
Nel periodo tra il decesso e il funerale, la salma può essere esposta all’omaggio di amici e parenti in un’apposita stanza, la camera ardente, così nota perché un tempo illuminata giorno e notte da candele accese. Successivamente, si procede alla cerimonia funebre, che si differenzia notevolmente in base alla scelta del rito (civile o religioso) e alla religione praticata dal defunto (cattolica, ebraica, islamica, ecc.). Infine, l’ultimo atto è quello della sepoltura o della cremazione del corpo del defunto. Anche in questo caso, le modalità possono variare in base alle ultime volontà e alle tradizioni religiose del defunto.
Riti civili e riti religiosi
Il rito funebre non è sottoposto a particolari vincoli morali se non quello fondamentale di rispettare le volontà della persona deceduta.
Pertanto, la cerimonia può essere svolta in differenti modalità, che spesso è determinata dall’appartenenza o meno del defunto ad una confessione religiosa. Per questo, si parla di riti civili o laici (dedicati a persone atee, agnostiche o delle quali non si sia mai conosciuta appartenenza ad alcun culto religioso) e riti religiosi (celebrati secondo le regole imposte dalle differenti confessioni, che sia un funerale cattolico, musulmano, un rito funebre ebraico o di qualunque altro tipo).
Decesso avvenuto in casa
Qualora il decesso sia avvenuto tra le mura domestiche, i congiunti devono avvisare il medico di famiglia per la certificazione ISTAT e l’Ufficio Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL territoriale di competenza per l’invio di un medico necroscopo che produrrà la certificazione del decesso. La certificazione del decesso dev’essere fatta non prima delle 15 ore non oltre le 30 ore dal decesso.
Se la morte non è avvenuta in circostanze poco chiare o violente, pertanto meritorie di accertamenti giudiziari, si può procedere immediatamente all’organizzazione della camera ardente e della cerimonia funebre.
Decesso avvenuto in ospedale
Anche in caso di decesso in struttura ospedaliera, il funerale non può essere celebrato prima che siano trascorse 24 ore. Dopo alcuni esami di rito per accertare l’avvenuto decesso (ad esempio l’elettrocardiogramma per 20 minuti), la salma è messa a disposizione della famiglia, che sceglierà se aprire la camera ardente negli appositi spazi ospedalieri o in altra sede.
All’ospedale spetterà inoltre il compito di effettuare entro 24 ore la comunicazione di avvenuto decesso all’ufficio dello Stato Civile del Comune dove è avvenuto il decesso, ovvero quello ove sorge la struttura.
Decesso avvenuto in modo violento
Qualora la persona cara sia venuta a mancare in circostanze violente (suicidio, omicidio, incidente, ecc.) i tempi per il funerale potrebbero allungarsi per le inevitabili prassi di accertamento a cura delle autorità giudiziarie (ad esempio l’autopsia sul cadavere). Spesso le attività autoptiche si concludono abbastanza rapidamente con l’accertamento delle cause di morte, ma talvolta può accadere che si rendano necessari ulteriori esami specifici.
Generalmente, però, i funerali vengono autorizzati un paio di giorni dopo il decesso.