Tumulazione o inumazione: differenze, tempi e costi a confronto

Dopo aver reso omaggio a una persona cara con la cerimonia funebre, la famiglia si trova di fronte a un’ultima, importante decisione: la scelta della sepoltura. Le opzioni principali, radicate nella nostra cultura e regolamentate da precise norme, sono la tumulazione e l’inumazione. Sebbene possano sembrare concetti simili, rappresentano due percorsi profondamente diversi, con implicazioni legali, pratiche ed economiche specifiche.

Comprendere a fondo queste differenze è fondamentale per compiere una scelta serena e consapevole. Noi di Funeral Srl, con la nostra esperienza nell’organizzazione di funerali a Roma, abbiamo creato questa guida per fare chiarezza. Il nostro obiettivo è trasformare un argomento complesso in un percorso informativo semplice e diretto, aiutandoti a capire quale soluzione rispecchia meglio le tue volontà e necessità.

Cosa significa tumulazione?

La tumulazione è la pratica di deporre il feretro all’interno di una struttura in muratura, fuori dal contatto diretto con la terra. Questo manufatto edilizio può essere di diverse tipologie:

  • Loculo cimiteriale: la forma più comune. Si tratta di una nicchia individuale, solitamente disposta su più file sovrapposte, che viene sigillata con una lastra di marmo dopo l’inserimento della bara.
  • Tomba di famiglia: una struttura privata, acquistata o costruita dalla famiglia, che può ospitare più feretri o urne nel corso degli anni.
  • Cappella gentilizia: un piccolo edificio privato, ancora più capiente, destinato a ospitare le spoglie dei membri di una stessa famiglia.

La caratteristica essenziale della tumulazione è che il processo di decomposizione avviene molto lentamente, in un ambiente sigillato e in assenza di ossigeno. Questo ha conseguenze dirette sul tipo di feretro da utilizzare e sulla durata della concessione.

Cos’è l’inumazione?

L’inumazione, al contrario, è la sepoltura della bara direttamente nella nuda terra. Questa pratica, conosciuta anche come “sepoltura in campo comune”, si svolge in aree specifiche del cimitero destinate a questo scopo.

Il principio alla base dell’inumazione è quello di favorire il naturale processo di decomposizione del corpo, facilitando il suo ritorno agli elementi della terra. Per questo motivo, la bara utilizzata deve essere costruita interamente in legno biodegradabile, senza rivestimenti interni impermeabili. Sopra la fossa viene solitamente posta una croce o una lapide orizzontale come segno di riconoscimento.

Le differenze principali in una tabella di confronto

Per avere un quadro immediato, abbiamo riassunto le differenze chiave tra i due tipi di sepoltura.

Caratteristica Tumulazione Inumazione
Luogo di sepoltura Loculo, tomba o cappella in muratura Fossa scavata direttamente nel terreno
Tipo di feretro Bara in legno con cassa interna di zinco, sigillata ermeticamente Bara in legno leggero, completamente biodegradabile
Durata concessione Lunga (da 30 a 99 anni, a seconda del Comune) Breve (solitamente 10 anni)
Processo di decomposizione Molto lento (anaerobico) Naturale e relativamente veloce (aerobico)
Costo indicativo Generalmente più elevato Generalmente più contenuto
Operazione a scadenza Estumulazione Esumazione

Aspetti legali e concessioni cimiteriali: cosa cambia

La gestione di un loculo o di un campo per l’inumazione è regolata da un atto formale chiamato concessione cimiteriale. Si tratta di un vero e proprio contratto tra il cittadino e il Comune, che concede l’uso di una porzione di suolo o di un manufatto cimiteriale per un periodo di tempo determinato, in cambio del pagamento di una tariffa.

Le differenze nella durata della concessione sono una delle distinzioni più importanti:

  • Concessione per tumulazione: è una concessione a lungo termine. La durata varia notevolmente da un Comune all’altro, ma si aggira solitamente tra i 30 e i 99 anni. Questo garantisce alla famiglia un luogo di riferimento stabile per diverse generazioni. La concessione è rinnovabile alla scadenza, previo pagamento della tariffa vigente.
  • Concessione per inumazione: ha una durata molto più breve. La legge nazionale stabilisce un periodo minimo di 10 anni. Questo tempo è considerato sufficiente per consentire il completamento del naturale processo di mineralizzazione del corpo. Al termine dei 10 anni, il campo viene “liberato” per nuove sepolture.

Analisi dei costi: tumulazione vs inumazione

Dal punto di vista economico, le due soluzioni presentano differenze sostanziali.

Costi della tumulazione

La tumulazione è generalmente l’opzione più costosa. Le voci di spesa principali sono:

  1. Acquisto della concessione del loculo: è la spesa più significativa. Il prezzo può variare enormemente (da poche migliaia a oltre diecimila euro) a seconda del cimitero, della città e persino della posizione del loculo (le file più basse e più alte costano meno di quelle ad altezza occhi).
  2. Costo del feretro: la bara per tumulazione, dovendo avere una cassa interna in zinco sigillata, è più complessa e costosa di quella per inumazione.
  3. Diritti comunali e di agenzia: i costi per l’operazione di inserimento e muratura del feretro.
  4. Lavori di marmista: l’acquisto e l’incisione della lapide in marmo che sigillerà il loculo.

Costi dell’inumazione

L’inumazione rappresenta una soluzione più accessibile. I costi includono:

  1. Tassa comunale: una tariffa per l’uso del campo inumatorio per 10 anni, decisamente più bassa rispetto all’acquisto di un loculo.
  2. Costo del feretro: la bara, essendo interamente in legno, ha un costo inferiore.
  3. Diritti per l’operazione: i costi per lo scavo della fossa e la sepoltura.
  4. Segnacolo: il costo per la fornitura e posa di una croce o di una piccola lapide a terra.

Tempi e procedure: dalla cerimonia alla scadenza della concessione

Il percorso non si conclude con la sepoltura. È importante conoscere cosa accade alla scadenza della concessione. Le procedure, anche in questo caso, hanno nomi e modalità diverse.

L’estumulazione: cosa succede dopo la tumulazione

Alla scadenza della concessione del loculo (es. dopo 30 anni), il Comune contatta i familiari per informarli delle opzioni. Se la concessione non viene rinnovata, si procede con l’estumulazione. L’operazione consiste nell’aprire la nicchia e verificare lo stato dei resti.

  • Se il corpo è mineralizzato, i resti ossei vengono raccolti e possono essere trasferiti in un ossario comune, in una celletta ossario individuale (acquistando una nuova, piccola concessione) o avviati alla cremazione.
  • Se il corpo non è ancora completamente mineralizzato, può essere inumato in terra per completare il processo o cremato.

L’esumazione: il ciclo dopo l’inumazione

Al termine dei 10 anni previsti per l’inumazione, si procede con l’esumazione ordinaria. Gli operatori cimiteriali riaprono la fossa per recuperare i resti. Le opzioni per la destinazione dei resti ossei sono le stesse dell’estumulazione: ossario comune, celletta individuale o cremazione. L’esumazione permette al cimitero di recuperare spazio e garantire la rotazione dei campi.

La scelta del feretro: una differenza fondamentale

Come accennato, il tipo di bara cambia radicalmente a seconda della sepoltura scelta, per ragioni tecniche e sanitarie ben precise.

La bara per tumulazione

Il feretro destinato alla tumulazione deve garantire una tenuta ermetica. È composto da:

  1. Una cassa esterna in legno robusto.
  2. Una cassa interna in zinco, saldata a stagno per creare un ambiente sigillato.
  3. Una valvola depuratrice sulla cassa di zinco, un dispositivo che permette di espellere i gas che si formano durante il lento processo di decomposizione, filtrandoli e neutralizzandone l’odore. Questa struttura è obbligatoria per legge per contenere liquidi e gas all’interno di uno spazio chiuso come il loculo.

La bara per inumazione

Il feretro per l’inumazione deve, al contrario, favorire il contatto con la terra. È quindi una cassa singola, realizzata in legno tenero e completamente biodegradabile. Non ha rivestimenti interni impermeabili e lo spessore del legno è inferiore, proprio per facilitare l’azione degli agenti atmosferici e dei microrganismi e accelerare il processo di decomposizione.

Approfondimento giuridico: le norme di riferimento

Le procedure che seguono la scadenza di una concessione cimiteriale, come l’esumazione e l’estumulazione, non sono decisioni arbitrarie del gestore del cimitero, ma operazioni strettamente regolamentate dalla legge per garantire dignità, rispetto e certezza sanitaria. I due testi normativi fondamentali in materia sono il D.P.R. 285/1990 e la Legge 130/2001.

Il Regolamento di Polizia Mortuaria (DPR 285/1990)

Questo è il testo cardine che disciplina l’intero settore funebre e cimiteriale in Italia. Gli articoli che hai citato sono cruciali per comprendere cosa accade al termine del periodo di sepoltura:

  • Art. 86 (Estumulazione): Questo articolo regolamenta l’estumulazione ordinaria, ovvero l’apertura di un loculo alla scadenza della concessione. Stabilisce che, una volta trascorso il periodo, il Comune può procedere all’apertura per verificare lo stato di mineralizzazione del corpo. Se il processo non è completo, la norma prevede che la salma possa essere inumata per un periodo (solitamente 5 anni) per favorirne il completamento.
  • Art. 87 (Collocamento dei resti): Una volta accertata la mineralizzazione, questo articolo definisce dove possono essere collocati i resti ossei. Le opzioni sono la deposizione nell’ossario comune del cimitero (una soluzione perpetua ma non individuale) o in una celletta ossario o loculo cinerario su richiesta dei familiari, tramite l’acquisto di una nuova e specifica concessione.
  • Art. 88 (Estumulazioni straordinarie): Disciplina i casi in cui un feretro viene estratto da un loculo prima della scadenza della concessione. Questo può avvenire solo per ordine dell’autorità giudiziaria o su richiesta dei familiari per trasferire il defunto in un’altra sepoltura, previa autorizzazione del Comune.

La Legge 130/2001 e la Cremazione dei Resti

A queste opzioni tradizionali si affianca una scelta sempre più diffusa e moderna, regolamentata dalla Legge 130/2001, che ha modernizzato la disciplina della cremazione. Questa legge è fondamentale perché offre un’alternativa importante al termine dei processi di esumazione o estumulazione.

Grazie a questa norma, i resti ossei o le salme non mineralizzate possono essere avviati alla cremazione. Le ceneri ottenute possono poi essere:

  • Tumulate in una celletta cineraria.
  • Affidate alla custodia di un familiare presso la propria abitazione.
  • Disperse in natura (in aree apposite o in mare), secondo la volontà espressa in vita dal defunto.

Conoscere questi riferimenti normativi è essenziale per comprendere i propri diritti e le opzioni disponibili. Il nostro ruolo in Funeral Srl è anche quello di navigare questa normativa al tuo fianco, garantendo che ogni procedura si svolga nel pieno rispetto della legge e delle tue volontà.

Domande frequenti (FAQ)

Si può scegliere liberamente tra tumulazione e inumazione? Sì, la scelta è libera e dettata dalla volontà del defunto (se espressa in vita) o dalla decisione dei familiari. La scelta può essere condizionata dalla disponibilità di loculi o spazi nel cimitero prescelto.

Cosa succede se non si rinnova la concessione di un loculo? Se i familiari non sono rintracciabili o scelgono di non rinnovare la concessione, il Comune ha il diritto di procedere con l’estumulazione d’ufficio. I resti vengono solitamente trasferiti nell’ossario comune.

È possibile tumulare un’urna cineraria? Certamente. Le urne contenenti le ceneri possono essere tumulate in loculi specifici, molto più piccoli e meno costosi, chiamati “loculi cinerari” o “cinerari”.

I costi sono uguali in tutti i cimiteri? No. I prezzi delle concessioni cimiteriali e delle operazioni variano drasticamente non solo da un Comune all’altro, ma spesso anche all’interno dello stesso cimitero (ad esempio, tra cimitero urbano principale e cimiteri frazionali).